Diario di viaggio - Oasi e Deserto

Matmata

Devo ammettere che dormire nella casa del giovane Luke Skywalker mi ha risollevato il morale.
Siamo gli unici 2 ospiti dell’albergo ricavato nella casa troglodita, le camere (che sono scavate sotto terra e si raggiungono attraverso un tunnel gradinato) sono estremamente suggestive e, pur non avendo riscaldamento non sono nemmeno troppo fredde.
L’albergatore ci spiega che essendo la casa scavata nel sottosuolo, le camere mantengono una temperatura interna pressoché costante, o quanto meno rispetto l’esterno risultano calde d’inverno e fresche d’estate.
In effetti in camera c’erano circa 16-17 gradi, che rispetto i 5-6 dell’esterno sono parecchi… dormiamo molto bene e senza soffrire troppo il freddo. Per maggiore sicurezza l’albergatore ci mette a disposizione parecchie coperte e, comunque, noi abbiamo i nostri sacchi a pelo.
La cena (che viene portata dalle cucine del vicino albergo) ci viene servita alle 18 circa… alle 20 siamo già a letto…. Poco male, la giornata è stata dura e siamo devastati!
Prima di dormire il guardiano mi chiede di portare la moto nel cortile della casa troglodita passando x le scale … rimaniamo un po’ basiti … nei nostri giri c’eravamo abituati al fatto che spesso gli albergatori volessero che tu mettessi la moto nella hall dell’albergo, ma pensavo che la casa troglodita fosse considerata un bene storico. Comunque obbedisco!
Al risveglio, dopo una buona colazione, facciamo un giro per Matmata e ci rendiamo conto che risulta essere una visita molto breve, in quanto la parte interessante del paese (cioè la zona con le case troglodite) è molto piccola.
Così si parte per Douz, ad un certo punto del tragitto passiamo di fianco all’oleodotto che segna la pista x Ksar Ghilane (da dove saremmo dovuti sbucare secondo i nostri programmi). La percorriamo per un breve tratto, così, per curiosità.
Più che una pista è un’autostrada in terra battuta. Se avessimo avuto sufficiente benzina saremmo andati fino in fondo, ma purtroppo così non è, e non ci sono distributori fino Douz, perciò dopo una breve deviazione riprendiamo la strada per la città.
C’è molto vento oggi e deposita la sabbia sull’asfalto facendole fare curiosi disegni che ricordano quelli che fa la neve quando è molto farinosa ed è trasportata dal vento.

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