Marocco in bicicletta

conclusioni

    Viaggio che per tutti ha superato positivamente ogni aspettativa. Siamo rimasti esterrefatti dagli orizzonti infiniti, dalla natura selvaggia e desertica, dalla cordialità della gente.

Prima di partire avevamo due grandi dubbi: il caldo e la sicurezza delle strade.
Nonostante facesse molto caldo in termini numerici, con temperature che arrivavano fino ai 46°, non l’abbiamo sofferto più di tanto. Sarà per l’assenza di umidità, ma si percepiva molto meno rispetto a certe giornate estive romane. C’era una buona escursione termica e la mattina presto si pedalava con temperature perfette.
I timori relativi al fatto della guida dei marocchini e del possibile traffico, si sono dissolti subito. Il traffico è stato quasi o del tutto assente, con i marocchini che guidano in maniera rispettosa, dando la giusta distanza di sicurezza e soprattutto non correvano. Abbiamo apprezzato tantissimo l’incitamento degli autisti mentre affrontavamo le lunghe salite, soprattutto sul passo del Col de Thicka.
    Un altro punto dove siamo rimasti piacevolmente sorpresi è stata la percezione di viaggiare in un paese sicuro. Basta pensare che in tutto il viaggio non abbiamo mai legato le nostre biciclette, sia di notte di notte che di giorno… un peso inutile che ci siamo portati dietro. 

Ora alcuni suggerimenti. 
Trattare sempre sui prezzi dei taxi e degli alberghi. Un esempio: appena arrivati a Marrakech per un percorso di circa 50 km in taxi più le bici ci hanno chiesto subito 1200 diram, prezzo sceso a 600 diram dopo circa 30 minuti di trattative.

Acqua. Questo può sembrare un consiglio scontato e sciocco, ma ci siamo cascati più di una volta. Avevamo ognuno due borracce, con una riserva idrica tra un litro e litro e mezzo per persona. Spesso confidavamo sul fatto di trovare qualche bar lungo la strada e più di una volta siamo rimasti senza acqua. Una bottiglia di acqua di scorta da un litro e mezzo dentro le sacche non fa mai male. Evitare di bere acqua di indubbia provenienza, anche se siete in luoghi non antropizzati e in montagna, al limite portare qualche cosa che la sterilizzi.
Manutenzione per la bici. Molti posti sono isolati e suggeriamo di portarsi tutto l’occorrente per eventuali riparazioni. Oltre alle cose classiche da avere sempre con se, consigliamo una falsa maglia per la catena con lo smaglia-catena. Fascette di plastica da elettricista, che si possono utilizzare in vari ambiti, raggi di ricambio, tira raggi e addirittura l’attrezzo per smontare il pacco pignone, infatti se si rompe un raggio, con buona probabilità è lì che si rompe… come è successo a noi, che per fortuna abbiamo trovato qualcuno che ce lo riparasse anche senza attrezzo.

 

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