Inghilterra del Sud

Diario di viaggio

Invogliati dalle splendide foto viste anche su Fuggire.it fatte da altri ragazzi rimasti incantati da questo magnifico lembo di terra, ci siamo subito messi a pianificare anche noi un viaggio originariamente di pochi giorni e solo per la Cornovaglia. Poi il viaggio ci ha, come dire, preso la mano e i pochi giorni concordati in precedenza sono diventati 10, necessari per vedere - oltre la Cornovaglia - tutta la costa del sud e oltre!

Dopo aver prenotato auto e volo dall’Italia, appena atterrati il 28 Maggio a Stansted ci siamo subito diretti a Bath per dormire e goderci questa meravigliosa cittadina la mattina successiva

Il 29 Maggio abbiamo passato buona parte della mattinata visitando i Bagni Romani e la magnifica cattedrale gotica, per poi allungarci verso il ponte coi negozi sul fiume Avon e le bellissime vie che si incrociano strette nel centro.

Da qui ci siamo poi diretti verso la costa, seguendo la A 368 e raggiungendo il mare a Weston-Super-Mare, la tipica località balneare che con la bassa marea scopre una spiaggia chilometrica. Abbiamo poi tagliato per l’interno seguendo la M5 e poi la A30 portandoci dritti a Boscastle.

Qui abbiamo avuto un primo assaggio di quel che ci avrebbe regalato il Coast Path nei giorni a venire: costa selvaggia e sferzata dal vento, profumi di alpeggi a contrastare con quelli del mare, piccoli porticcioli di case bianche incastrati nei pochi tratti in cui le onde consentono di attraccare.

Dopo aver cenato in un pub, siamo andati dritti a Bossiney, a circa 1 km da Tintagel. Lasciati i bagagli in un B&B, ci siamo incamminati sul Coast Path per goderci un tramonto meraviglioso (che, fortunatamente, non sarebbe stato l’unico…).

Il mattino successivo, seguendo il Coast Path, siamo andati a piedi a Tintagel: aggirando l’ultimo promontorio roccioso all’improvviso ti si para davanti la bellezza e la magia di ciò che resta del Castello che la leggenda attribuisce a Re Artù. Qui tutto è in bilico tra realtà e magia, sarà per il silenzio rotto solo dal vento e dai gabbiani, sarà per il mare così rabbioso che fa paura, ma sembra di tornare indietro di secoli… A malincuore lasciamo questo posto incantato e, passando attraverso il piccolo abitato, ritorniamo a prendere l’auto a Bossiney.

Con l’auto ci dirigiamo a Port Isaac, bellissimo così incastrato tra due pareti di roccia, sempre affascinante con i pescherecci in secca per la bassa marea.

Proseguiamo sulla costa e ci avventuriamo per strade strettissime alla volta di Trevose Head, in cui un candido faro vigila sulla costa impervia e su una baia bellissima che si lascia vedere solo durante la bassa marea.

Questa, chiamata dai locali Boobey’s Bay, è il paradiso per i surfisti esperti e per quelli che vogliono imparare (c’erano un sacco di istruttori e scuole surf).
Dopo che la marea s’era ripresa la candida baia, ci siamo diretti verso St. Ives per passarvi la serata. Questo posto è meraviglioso in tutto e, a parte i gabbiani davvero invadenti, ogni cosa sembra essere stata messa lì per rapire il visitatore: pub caratteristici, piccoli studi d’arte dove veder lavorare in diretta i pittori, un porticciolo raccolto adiacente ad una spiaggia da cui ammirare un meraviglioso tramonto.

Dopo aver pernottato ad Hayle, il mattino abbiamo ripreso la costa seguendola fino a Pendeen Watch, dove c’è un bel faro da cui si scorgono i resti delle numerose miniere di stagno che hanno lavorato fino agli anni 50. Da qui, seguendo l’immancabile Coast Path, si raggiunge prima la Geevor Mine, quella più recente (chiusa poco più di 10 anni fa), che si può visitare anche nei cunicoli sotterranei. Poi vale la pena proseguire oltre la Levant Mine fino alla Botallack Mine.

Poi, sempre seguendo la costa, siamo giunti alle mitiche Land’s End, ormai mitiche solo nel pensiero vista la delusione quando si scopre che hanno trasformato l’ultimo avamposto prima dell’oceano in una sorta di parco divertimenti per famigliole. Meglio andare in cerca di qualcosa di più autentico: desiderio soddisfatto dopo aver percorso poche miglia della strada che da Land’s End porta a Penzance. Qui una piccola deviazione conduce al villaggio preistorico di Carn Euny, immerso nella campagna e dominato da una pace e un silenzio senza pari. Poi dritto fino a Mt. St. Michael, giusto in tempo per avere la bassa marea e poter percorrere a piedi il sentiero che porta al castello abbarbicato su questo scoglio. Qui sembra che qualcuno abbia messo un enorme specchio al centro della Manica, tanto sembra di essere in Bretagna con Mt. Saint Michel!

Abbiamo proseguito fino a Helston e lasciati i bagagli in un B&B ci siamo subito diretti a Lizard Point passando per Poldhu, il piccolo porticciolo da cui Guglielmo Marconi ha comunicato per la prima volta oltreoceano col telegrafo. A Lizard Point abbiamo cenato, visitato il faro e poi abbiamo risalito un po’ la costa fermandoci a Mullion Cove per ammirare il tramonto. Assolutamente imperdibile!

Il mattino successivo direzione penisola di Roseland, che si allunga verso la manica di fronte a Falmouth. Impensabile non andare a visitare il cimitero di St. Just in Roseland, con le lapidi che scendono in un curatissimo giardino all’inglese verso la minuscola chiesa medievale, che poggia sulle rive di una piccola quanto incantevole baia.

Proseguiamo per St. Mawes, un bel paesino col castello che si affaccia su Falmouth, e poi verso Portloe. Arrivare fin qui non è proprio facile, dovendo attraversare strade strettissime e mal segnalate, ma ne vale assolutamente la pena poiché Portloe incarna esattamente il tipico porto di pescatori incastrato in una baia di un bellissimo azzurro turchese. Abbiamo preso la Coast Path e ci siamo spinti a visitare la costa frastagliata, ricca di piccole spiagge che si raggiungono solo a piedi, e con una vegetazione che è completamente diversa da quella della costa nord.

Ripresa l’auto, ci siamo diretti a Polperro e poi a Looe, entrambe bellissime e tipiche, in particolare Polperro che è caratteristica con la sua strada che si snoda tra le case bianchissime a scoprire il porto.

Abbiamo poi proseguito fino alla penisola di Portland, arrivati al faro in tempo per godere di un tramonto mozzafiato sulla lingua di terra col mare a destra e a sinistra.
Poi a dormire a Southampton.

Il mattino successivo ci siamo diretti a Salisbury, che insieme a Winchester è una delle città più belle dell’Hampshire. Questa cittadina, di origini medievali e con un centro storico che è una bomboniera, ha anche una delle cattedrali più notevoli dell’Inghilterra, battuta forse in fama solo da quella di Canterbury e Winchester.

Da qui abbiamo proseguito verso una meta immancabile: Stonehenge! Dopo un’immersione nella magia di questo sito archeologico, siamo scesi verso Winchester, famosa per la cattedrale (la più lunga d’Europa, davvero impressionante), ma che si apprezza anche per il bel centro storico (anche se non affascinante come quello di Salisbury).

Lasciati i bagagli all’hotel a Bognor Regis, siamo andati a passare la serata a Brighton, una sorta di Riccione della Manica, piena di vita e di locali per una vita notturna piuttosto intensa.

Il mattino dopo ci siamo diretti a Dover, facendo una tappa doverosa a Rye, una delle 5 città che formavano i Cinq Ports. Questa cittadina sembra uscita da un film, talmente bella e curata che sembra progettata ad arte da uno scenografo: piccole costruzioni medievali cedono il posto, allontanandosi dalla cattedrale, a case in tipico stile vittoriano, fino a giungere alla piccola fortezza che vigila sul fiume che porta dritto al mare.

Arrivati a Dover, subito si rimane dominati dalla vista del bel castello che domina il porto. Abbiamo proseguito verso le Langdon Cliffs (chiedendo, non è facile trovarle) per ammirare una delle meraviglie naturali di cui è famosa l’Inghilterra: le bianche scogliere! In alcuni punti si riesce a scendere al mare e da là sotto l’imponenza di questo muro di calcare bianco sembra schiacciarti e riempirti tutto lo sguardo. Bellissimo!

Lasciata Dover e le sue scogliere, ci siamo diretti verso Canterbury, che possiede probabilmente “la cattedrale” per eccellenza, ed ha un piccolo centro ben tenuto e ricco di vita.

Passata la notte a Ashford, ci siamo diretti a nord per concludere degnamente questa bella vacanza: Londra!

Lasciata l’auto al London City Airport, presa la DLR ci siamo recati all’Hotel per lasciare i bagagli e, non ancora sazi di Inghilterra, ci siamo rituffati nella caotica vita della City. Solo due giorni, ma sufficienti per non dimenticarla mai più…

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