India del Sud

diario di viaggio

 

"Ho avuto solo un mese di tempo per poter visitare l’India del Sud. Un mese in India è niente, ma quando si hanno i giorni di ferie programmati non si può fare molto di più! Quello che segue è un racconto in poche righe per ogni posto che ho visitato. Ci sarebbero una infinità di storie da raccontare perché in India ti succedono mille cose ogni giorno! Spero di riassumere al meglio!"

Bombay

Di Bombay ho visto solo gli slums intorno all’aereoporto. Questo perché l’unica cosa che ho fatto li è stato muovermi da un terminal all’altro.
Non entro nei dettagli di una scena che ha del fantozziano (ve l’assicuro!), ma voglio mettervi in guardia da una trappola tipicamente indiana. Se arrivate a bombay e avete subito un volo interno, potreste doverlo prendere nell’altro terminal. Gli uffici di informazione (e non solo loro) chiamano l’altro terminal …“other airport”
Esistono un bus gratis ed un tunnel pedonale di collegamento tra i due terminal. Al limite fatevela a piedi, sono 10 minuti. Altrimenti vi troverete a prendere un costosissimo taxi per “other airport” , il quale dopo 500mt girerà a destra, poi a destra, poi a destra e proverete la strana sensazione di essere tornati al punto di partenza, davanti a un aeroporto che si chiama come quello da cui eravate partiti.
Gli indiani vi fregano cosi, con eleganza. Mai con cattiveria!
 

Kochi

Fort Cochin è un posto bello. Città sul mare, una bella spiaggia fuori mano, ma soprattutto una atmosfera molto rilassata. A fort cochin si ciondola per le strade, si fanno passeggiate, si chiacchera. Un danese di 70 anni che gira l’india del sud con il vespino mi ha detto che a Kochi si respira una grande energia. Penso che abbia ragione. Ho finito per restare li una settimana. Credo per un turista/viaggiatore Kochi sia un’ottima porta di entrata nell’India, che previene il famoso “shock iniziale”. Gli indiani di Kochi sono molto rilassati e finisci da subito per passare volentieri la maggior parte della tua giornata insieme a loro. Amicizie, incontri, cene davanti alle reti da pesca cinesi, danze tradizionali, passeggiate, chiacchierate, prime scoperte fuori dai luoghi turistici.
Molto bella, anche se leggermente costosa.
Per questo, consiglio di cercare hotels che non siano sulla lonely planet. A parità di servizio, gli alberghi segnalati arrivano a costare il triplo. In particolare ero nell’ottimo Rossetta Wood Castle (3 euro/1 notte), dopo aver passato un paio di giorni nel più piccolo, ma segnalato sulla LP, Elite Hotel (10 euro/1 notte).
 

Varkala

A Kochi ero riuscito a togliermi di dosso lo stress da arrivo.. il tipico “..ma cosa cavolo sono venuto a fare in India!?”. Dopo un anno e mezzo in ufficio, scaraventato li…
Ero pronto, insieme ad un amico di Barcellona, a muovermi verso Varkala.Treno di terza classe e un bellissimo tramonto sul mare mentre attraversavamo le backwaters – un insieme fittissimo di canali in mezzo ai palmeti che caratterizza gran parte della costa del Kerala. La città è carina, ma “Varkala beach” è un posto che ti porta fuori dall’India. Una bella spiaggia - col guardiano-, una bella onda con cui giocare e, dietro, uno strip di bar, ristoranti, hotel all’occidentale. Solo turisti e indiani che a volte parlano italiano. Può essere un punto per riposarsi durante spostamenti faticosi.. ma personalmente dopo un giorno e mezzo scalpitavo per andarmene. Si mangia bene, quello si!
 

Madurai

Treno sleeper di seconda classe, 10 ore (credo).. arrivo a Madurai alle 6 del mattino. Un uomo e due maiali rovistavano nella spazzatura per cercare cibo. E’ una città in cui ci si confronta con quell’ India per la quale bisogna avere pelo sullo stomaco, ma il misto di povertà e bellezza la rende incredibilmente affascinante. La giornata è passata tra la visita al tempio di Shri Meenakshi (bellissimo), una “missione” per trovare una birra in mezzo ai vicoli e un passaggio al museo di Gandhi. Mentre tornavo in centro dopo il museo sono passato sotto un ponte, utilizzato dai riksho. Vedendo un bambino che piangeva “sulla soglia di casa” sono saltato giù dal riksho per fargli una fotografia. Sapevo che si sarebbe incuriosito e avrebbe smesso di piangere. Dopo avergli fatto vedere l’anteprima della foto, mi sono accorto di essere circondato da una ventina di persone. Tutta gente che viveva in condizioni di estrema povertà sotto il ponte. Erano semplicemente incuriositi e felici di vedermi li. Di solito gli occidentali non si fermano sotto quel ponte. Credo che in europa ci si trovi con un coltello alla gola per molto meno di una macchinetta digitale. Dopo questa lezione (una delle tante) da parte degli indiani, non ho potuto evitare di portare gran parte della cena alle persone che dormono per strada, ovunque a Madurai.
 

Kodaikanal

Ho vissuto 3 giorni in un villaggio di contadini a 4 km da kodai (2100mt di altezza). Una fortuna! Nel villaggio – Parbapouram village – avevo una stanza spartana da Jerome, l’unica guest house. Non ho visto occidentali per giorni e penso che sia stata la parte più bella della vacanza. L’ospitalità delle persone, i bambini, il clima rilassato sono stati incredibili. Spero che le foto rendano l’idea! L’ultima sera sono stato invitato nel tempio per una cena insieme agli hindu che si preparavano ad una cerimonia di iniziazione, con annessa camminata sui carboni ardenti. Nel frattempo un taglio di barba e capelli per 30 rupie, un numero considerevole di chai e lo zaino che cominciava a perdere quei pezzi – calze, magliette, etc. – che per me non erano necessari.. ma che per gli indiani erano un grande tesoro.
 

Mysore

Alloggio a Gandhi Square vicino al meraviglioso Mysore Palace. La domenica sera dalle 19 alle 20 questo edificio bellissimo viene illuminato con diverse decine di migliaia di lampadine. Le stanze lasciano in alcuni casi a bocca aperta. Mysore è carina, abbastanza pulita con un ritmo cittadino piacevole. Diverse gite, visite ai produttori di incensi, una birra in compagnia.. eravamo 6 o 7 tra turisti e indiani, a fare gruppetto fisso. Molto belli i vicoli della città dove si passeggia tra spezie, negozi di incensi, di olii e di saari: una bella atmosfera ed ottime amicizie!
 

Gokarna

In realtà di Gokarna ho visto pochissimo. Mi sono limitato infatti a stare un giorno solo perché l’idea di passare le giornate sdraiato sotto il sole, con tutto quello che c’è da vedere e da fare, non mi andava giù. Ho visto il centro della città, molto carino, e le tre spiagge principali, con tramonto nella splendida Om Beach, a circa un’ora di cammino dal paese. Il fricchettone impera da quelle parti e il pescatore arriva al tramonto sulla spiaggia con il pesce fresco. Come posto di mare credo sia molto meglio di Goa.. dove praticamente tutti coloro che ho incontrato dichiaravano di voler andare. Tutti quelli che sono stati in entrambi i posti hanno generalmente eletto Gokarna. La giornata è passata in compagnia parlando di una tappa turistica che sta diventando d’obbligo se si va in India: i 10 giorni dentro un ashram a fare meditazione e silenzio. Chi ci va perché ci crede, chi perché è un pollo.. etc. Ci sarebbe molto da dire sull’ayurveda, lo yoga, la meditazione e, più in generale l’illuminazione indiana. Soprattutto ci sarebbe da parlare di come alcuni di noi occidentali vanno li disposti a tutto pur di capire sé stessi. Io sono un po’ scettico, a dire il vero.. e quello che ho visto – gente ripulita di soldi in strani centri massaggio o altrettanto strani centri di yoga – mi porta a credere che forse a volte siamo un pochino troppo creduloni.
 

Hampi

Una meraviglia assoluta. Imperdibile se si va in India. Sebbene sia diventata turistica. Un insieme di vallate di sassi, templi, fiumi, laghi.. incredibile. Ho alloggiato dietro lo strip di guest house turistiche, nelle strutture intorno al climbing restaurant. Hampi è infatti invasa da free climbers che scalano i boulders (credo si scriva cosi). Sono questi sassi appoggiati per terra per “gioco divino”, alti fino a 15 metri, che a volte presentano difficoltà elevatissime. La cena di natale memorabile con alcuni scalatori australiani ed un tedesco responsabile di progetti di scambio culturale. Il climbing restaurant è uno di quei posti in cui ci si riesce ancora a sentire in India.Al contrario, le guest house principali (Mowgli, Shanti, etc.) sono quel classico tipo di alloggi in cui sembra di stare in India, o in Thailandia, o in Italia. Durante la cena alcuni di questi scalatori, mi raccontavano di come, quando erano arrivati i viaggiatori della lonely planet, essi erano stati assoldati come guide della zona. Avevano portato l’ospite nei luoghi meno belli e più turistici avendo cura di preservare le zone (viste il giorno dopo) più particolari. In India, come dappertutto, è sempre meglio incontrare gente e parlare dei posti dove sono stati.. e decidere cosi. Altrimenti si seguono i tracciati della Lonely planet e si perde moltissimo. Questo, secondo me.
Fantastica la libreria di Hampi. Una collezione di libri scritti da Gandhi, libri di Yoga, di meditazione e, soprattutto, una collezione di fumetti sulle divinità hindu splendida!La mattina, alle 7, c’è ogni giorno un corso gratuito di yoga.. se ci si riesce ad alzare…
Ero ad Hampi il giorno in cui lo tsunami colpiva il tamil nadu. Questo avvenimento mi ha rattristato tantissimo.. perché avevo coscienza, dopo quasi un mese, di quali sono le condizioni di vita di quei popoli che erano stati colpiti cosi duramente. Tutti i giorni successivi sono passati seguendo in continuazione alla tv quello che succedeva.
 

Bangalore

Notte in bus.. rischiato la vita 200-300 volte. Un giorno a bangalore per fare i regali e scoprire la cyber città. Beh.. impressionante il livello di sviluppo e fortissima la differenza con l’India che avevo visto fino a quel momento. Sotto molti punti di vista differenza in senso negativo. Hai l’impressione di rivedere tutti quegli atteggiamenti tipicamente occidentali che, dopo un mese con gli indiani, trovi insopportabili. D’altra parte non si può negare che si ha l’impressione di uno sviluppo tecnologico “positivo”. Fatto sta che sono subito scappato dal centro e sono finito un’altra volta nei meravigliosi mercatini di rione. Questa volta però per comprare spezie, seta e tea. Ultima esperienza di India, di indiani. La sera l’ho passata in un locale iper moderno, con vista sulla città, da far invidia a noi europei. Il giorno dopo un aereo per Bombay preso all’ultimo momento on line (DeccanAir) e l’attesa per tornare in Italia.. stravolto dopo le migliaia di cose che mi sono successe in un solo mese.
 

Alcuni consigli

Non mi rivolgo agli altri scrittori del sito, che mi sembrano viaggiatori professionisti, ma a persone che magari, come me, hanno un mesetto a disposizione e sono tentati dall’India.
Il consiglio è: andate!

Non caricate lo zaino..anzi.. portare solo l’estremo necessario. Considerando anche che la barba te la tagli dal barbiere quindi niente lamette e schiuma. Inoltre hanno shampoo monouso alle erbe di ottima fattura.. inutile portarsi shampoo o bagnoschiuma da qui. Se si pensa di passare in posti più freschi allora è il caso di portarsi un sacco a pelo.. che difficilmente tornerà con voi in Italia! Ne ho avuto uno da una coppia di siena e l’ho mollato ad un amico inglese venti giorni dopo. Mi ha promesso che mi farà avere l’indirizzo della persona cui lo darà lui.. cosi tracciamo l’itinerario indiano del sacco a pelo partito da Bettolle.

A meno di andare in posti veramente scoscesi, basta un paio di sandali. Inutile dire che magliette, pantaloni, mutande e qualsiasi cosa che potrebbe risultare necessaria, si possono comprare, al momento del bisogno, a pochissimo prezzo ed è vero commercio equo e solidale. Anche perché poi magari si regalano successivamente a qualche indiano strada facendo.

Una confezione di fresh and clean può essere una dritta perché permette di lavarsi al volo.. e dopo un viaggio in treno o in bus ce n’è bisogno! Avere una guida? Si.. ma non prenderla per oro colato. Un lucchetto per il bagaglio non guasta, quando si viaggia la notte in treno. Moltissima gente, come me, ragazzi e ragazze, viaggiavano da soli.. l’India è un posto dove si può viaggiare in solitudine con grande tranquillità. La simpatia degli indiani e la buona predisposizione dei turisti che si incontrano farnno si che non sarete mai soli.

 

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