Corsica Francia e Spagna in moto

Diario di viaggio

"...quindi domani partiamo?", "si per il momento andiamo in Sardegna e in Corsica, poi vediamo...", è così che Sandro e Massimo in una calda sera d'estate hanno deciso di fare questo viaggio in moto, senza itinerario e alcuna logica. Peccato che il lavoro ci richiamava in patria, altrimenti...

 

Sardegna Partenza

15 agosto 1998 Sardegna

Il 14 agosto ci siamo imbarcati a Civitavecchia insieme al nostro Centauro, una Suzuki DR 600, vecchia, ma, come Ronzinante di Don Chisciotte, fedele. Arriviamo quindi il giorno di ferragosto in Sardegna, dove i genitori di Sandro hanno una casa. Soltanto il tempo di farci una mega abbuffata, un bagno nel mare turchese e comprare le ultime cose per il viaggio. Abbiamo "sellato" la moto, caricando per la precisione: Una tenda per 4 persone (ma?!), 2 sacchi a pelo, 2 materassini gonfiabili, pentole, fornelletto con relativa bombola a gas, piatti e bicchieri, olio, sale, zucchero, 1 chilo di pasta...
 

Bonifacio

Corsica, Bonifacio 16 agosto 1998

Partiamo presto da Olbia e con tutta calma arriviamo a Santa Teresa di Gallura. Qui prendiamo il primo traghetto disponibile per Bonifacio e in poco più di mezz'ora arriviamo in Corsica. Il porto di Bonifacio è un'insenatura che si fa spazio tra le candite scogliere a picco, sembra costruito appositamente dall'uomo anziché da madre natura. Prendiamo subito posto in un campeggio a un paio di chilometri dalla cittadina. Non essendo ancora stanchi del viaggio, nel pomeriggio andiamo a visitare la Baia di Santa Giulia, una ventina di chilometri più a Nord. Il mare qui è bellissimo, proprio come  quello delle cartoline, con il colore turchese e la sabbia fine e bianca. Tornando a Bonifacio ci fermiamo a vedere le falesie di roccia calcarea dall'alto, un spettacolo emozionante.
 

Corte17 agosto 1998 Corsica, Corte

Sgonfiamo i materassini, smontiamo la tenda e selliamo di nuovo la moto: queste procedure, quasi come un rito mattutino, ci accompagneranno  tutti i giorni del viaggio. Costeggiamo la costa orientale. Fino a Portovecchio la strada è bella e panoramica, ma dopo  diventerà monotona, fino allo svincolo verso l'interno. Arriviamo nel primo pomeriggio a Corte, nell'entroterra corso. Abbiamo trovato un campeggio spartano ma in un posto incantevole, lungo un canyon solcato da un fiume. La cittadina è gradevole e l'ambiente tranquillo, rimaniamo tutto il giorno a osservare la vita tranquilla di questa città montana.
 

DesertoCorsica, San Florent 18 agosto 1998

Stiamo nel cuore della Corsica, nelle selvagge alture, solcate da torrenti che lambiscono verdi piante. Partiamo di nuovo in direzione Nord. Dopo circa 100 chilometri arriviamo ai margini del Deserto des Agraites, una vasta area così chiamata per la sua morfologia rocciosa e soprattutto per essere completamente disabitata fino alla costa. In lontananza s'intravede un mare turchese affascinante, poco dopo ci rendiamo conto che una piccola strada sterrata e dissestata attraversa il deserto verso quella direzione. La prendiamo e la percorriamo per qualche chilometro, ci fermiamo in continuazione per sistemare i bagagli,  fino a quando la strada diventa tutta una buca e torniamo indietro sconfitti. In serata quasi a passo d'uomo arriviamo a S. Florent, ai piedi del dito (scusate il gioco di parole).
 

Dito, spiaggia nera19 agosto 1998 Corsica, Bastia

San Florent è un piccolo porticciolo con case che arrivano fino al mare. Partiamo presto per fare il giro completo del dito. Prima sosta a Patrimonio, piccolo centro vinicolo. Andiamo subito a visitare una cantina. Qui, svuotiamo la nostra borraccia d'acqua e ce la facciamo riempire di vino con una specie di pompa da benzinaio. Facciamo tutto il giro della penisola a passo di bicicletta, rimanendo affascinati, dalla strada panoramica e dal blu profondo del mare: veramente un bel posto. Incontriamo anche due ciclisti italiani che stanno girando la Corsica in Bici. Al tramonto arriviamo a Bastia. Il tempo per accorgersi che la città è squallida e ci imbarchiamo di nuovo su un traghetto per Marsiglia.
 

Marsiglia, portoSpagna, Figueres 20 agosto 1998

Isolotti calcarei dalle sfumature rosee dell'alba ci danno il benvenuto nel porto di Marsiglia. Appena sbarcati ci mettiamo subito in cammino, abbiamo intenzione di arrivare in Spagna in giornata. Dopo 150 chilometri arriviamo ad Arlès dove facciamo colazione e rimaniamo ad oziare. Presi dall' entusiasmo del "risparmiare su tutto", ci accorgiamo appena in tempo che stavamo mettendo gasolio al posto della benzina, per fortuna la Suzuki riesce a digerire anche questo. In serata arriviamo a Figueres, ad appena 30 chilometri dal confine francese. Prendiamo una stanza in uno scalcinato albergo. Questa città ha dato i natali a Salvador Dalì, il quale ha voluto ringraziare il comune con opere e palazzi dall'architettura bizzarra e surrealista.
 

Barcellona21 agosto 1998 Spagna, Barcellona

Prima di arrivare a Barcellona, ci fermiamo a metà strada per visitare Girona. La città è carina e giovanile poiché ospita una vivace università. Facciamo un giro per il centro per vedere la cattedrale ed il quartiere ebraico. Arriviamo a Barcellona nel primo pomeriggio cercando di trovare un fatiscente campeggio fuori dalla città. Dopo un'ora di ricerche inutili ci arrendiamo per un' affitta camere nel centralissimo Barrio Chino. La stanza è squallida ma la nostra finestra si affaccia sulla Rambla. Provvediamo a prendere un parcheggio a pagamento per la moto che ci costa quanto la stanza e ci perdiamo per le strade del Barrio Gotico, sempre senza una meta precisa.
 

Montserrat

22 Agosto 1998 Spagna, Monserrat

La nostalgia per la moto si fa sentire. La prendiamo per andare al Monserrat: un misto tra il monolitico Ayers Rock australiano e il santuario del Divino Amore di Roma. Saliamo verso la cima incontrando flotte di pellegrini in visita al santuario. Il posto è veramente suggestivo nonostante la folla. Scendiamo verso il basso facendo 20 chilometri a motore spento come un aliante. Prima di rientrare nella stanza, ci fermiamo per la foto di rito con la moto davanti alla Sagrada Familla, che mostreremo come un trofeo ai nostri scettici amici, che pensavano che ci saremmo fermati in Corsica. Nel pomeriggio ci perdiamo nei virtuosismi architettonici del Gaudì nel Parco Guell. La sera la passiamo alla ricerca di una fantomatica paella precotta e nella visita del Maremagnum.
 

Carassonne

Francia, Carcassone 23 Agosto 1998

A questo punto inizia il nostro viaggio di ritorno. Lasciamo Barcellona con il rammarico di avere così pochi giorni. Dopo il confine spagnolo le pale eoliche per l'energia alternativa ci mettono al corrente che la zona è ventosissima. Infatti raffiche ci accompagneranno lungo la costa francese, facendoci limitare la velocità ai 50/60 di media, con varie soste. Abbandonata la costa e il vento infiniti vigneti ci danno il benvenuto fino a Carcassone. Prendiamo posto in un campeggio comunale situato in parco lambito da un fiume e ombreggiato. Visitiamo l'antica fortezza di Carcassone che conserva doppie mura e torri quasi intatte. Andiamo presto a dormire
 

Camargue

24 agosto 1998 Francia, Arlés

Altri 200 chilometri ci dividono da Arlès. Anche qui prendiamo posto in un campeggio comunale in città con tanto di piscina e zanzare incluse che non ci davano tregua la sera. Questa città adagiata nelle sponde del Rodano di origini romane è famosa per il suo bellissimo anfiteatro e per aver ospitato Van Gogh. C'è un percorso cittadino che mostra i luoghi che hanno ispirato l'artista olandese, tra cui il ponte di legno, la casa gialla e la piazza con il caffè. Compriamo viveri in un enorme supermercato e ci cuciniamo lottando con le zanzare.
 

Saint Marie de la merFrancia, Camargue 25 agosto 1998

Questa giornata la dedichiamo a visitare la Camargue. Pianure infinite che confinano con il Delta del Rodano ci fanno da sfondo fino a Saint Marie de la Mer. Cittadina dal nome affascinate e famosa per essere il centro della cultura gitana, infatti ogni anno a Maggio tutti i nomadi si riuniscono per gioiose feste. Il forte sole mette ancor più in rilievo il bianco splendente delle case: si respira una bella atmosfera. Lasciamo la moto e facciamo una breve passeggiata all'interno del parco naturale del delta, dove infiniti acquitrini fanno da habitat naturale a fenicotteri rosa e cavalli allo stato brado. Primo di tornare ad Arlès facciamo una deviazione ad Aguies-muortes, altra cittadina famosa per la sua  fortezza.
 

Avignone.jpg26 Agosto 1998 Francia, Avignone

Attraversiamo la Provenza alla scoperta di paesaggi incantevoli che hanno fatto da sfondo ai quadri di Cezanne e città dall'atmosfera sospesa e irreale.  La prima sosta è a Fonteville dove ci sono i mulini Daudet, e qui sembriamo proprio Don Chisciotte e Sancho Panza.  Poco più avanti visitiamo San Remy piccola cittadina dai fiori coloratissimi e dai ritmi festosi, poco più lontano vi è il nosocomio dove venne rinchiuso Van Gogh a causa dei suoi problemi psichici. Quindi ci fermiamo Les Baux, una roccaforte antica in rovina che domina verdi colline; altri  chilometri dopo arriviamo ad Avignone, antica città che ospitò in passato anche il Papa. Qui gia si respira l'aria di città. In serata torniamo ad Arlès.
 

Genova 27 agosto 1998

Oggi dobbiamo rientrare in Italia. Cerchiamo il più possibile di evitare l'autostrada. Facciamo un bellissimo tratto di strada collinare verso Saint Tropez tra  rocce rosse e  alberi ad alto fusto. Qui incontriamo anche due tipi fiorentini che erano arrivati in Francia in Vespa. Arrivati a Nizza prendiamo l'autostrada, il tempo di vedere Monte Carlo dall'alto e arriviamo a Ventimiglia. Abbiamo un problema alla moto: perde olio dal tappo e dobbiamo rimboccarlo in continuazione. Arriviamo a Genova nel primo pomeriggio. Andiamo a trovare un nostro amico che lavora all'acquario di Genova e senza che ce ne rendiamo conto ci ritroviamo sopra una barca a fare il giro turistico del porto. Ci fermiamo a dormire verso Sestri Levante in un campeggio squallido e caro rispetto a quelli Francesi.
 

Roma 28 agosto 1998

Arriviamo a Roma verso l'ora di pranzo, con il sedere a pezzi, molti ricordi frammentati e il rimpianto di non avere avuto più tempo a disposizione per colmare quell' istinto primordiale che è in tutti gli uomini e cioè quello dell'andare e dell'essere nomadi (citando Chatwin nel suo libro "Anatomia dell'irrequietezza")

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